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Digiuno intermittente e Dna

Digiuno intermittente e Dna

Studiosi hanno dimostrato che l’interruzione della ritmicità dell’orologio circadiano potrebbe portare al cancro e alla sindrome metabolica. L’invecchiamento non è un semplice processo di usura, ma è regolato geneticamente, e con alcuni interventi si può prevenire l’accumulo di danno alle cellule che alla lunga scatena molteplici malattie. Ammalarsi dunque non è una conseguenza inevitabile dell’età». E la nutrizione è il mezzo più potente per rallentare i processi d’invecchiamento e prevenire le malattie croniche.

L’alimentazione a tempo limitato può ripristinare il ritmo dell’orologio interrotto, proteggere dal cancro e dalla sindrome metabolica. Sulla base di queste osservazioni, abbiamo ipotizzato che il digiuno intermittente per diversi giorni consecutivi senza restrizione calorica nell’uomo avrebbe indotto un proteoma anticancerogeno e le proteine regolatrici chiave del metabolismo del glucosio e dei lipidi.

La restrizione calorica migliora una serie di parametri di salute, tra cui una riduzione di vari fattori di rischio cardiaco, un miglioramento della sensibilità all’insulina e un miglioramento della funzione mitocondriale. Inoltre, è stato anche scoperto che una restrizione calorica prolungata riduce il danno ossidativo al DNA e all’RNA, valutato attraverso i globuli bianchi. Diversi meccanismi biologici diversi possono spiegare l’aumento della salute e della longevità osservato in risposta alla restrizione calorica nei modelli preclinici. Il principio è semplice: ogni giorno si digiuna per 16 ore consecutive (notte inclusa) e si può mangiare da due a tre volte nell’arco di 8 ore. Durante il digiuno intermittente è importante condurre uno stile di vita sano, ossia avere un’alimentazione sana ed equilibrata, fare movimento quotidiano e concedersi momenti di relax. È stato dimostrato che brevi fasi di digiuno giovano alla salute.

Con il tempo, il digiuno intermittente cambia la biochimica dell’organismo: migliora il metabolismo dei glucidi e dei lipidi, fa abbassare la pressione alta, riduce i parametri del colesterolo e infiammatori e aumenta la resistenza allo stress. Lo zucchero arriva alle cellule solo con l’ausilio dell’insulina, un ormone prodotto nel pancreas. Negli intervalli fra i pasti, se non spizzichiamo, il livello d’insulina scende e le cellule adipose possono utilizzare lo zucchero immagazzinato trasformandolo in una fonte di energia. Quando il livello d’insulina è abbastanza basso e rimane così per un tempo sufficiente, si bruciano grassi.Il digiuno intermittente dovrebbe favorire la concentrazione e dare più energia, perché l’organismo impara a far fronte allo stress già a livello cellulare. La pressione sanguigna e la frequenza cardiaca a riposo diminuiscono e hanno un effetto positivo sul sistema cardiocircolatorio.

I contenuti di questo blog sono da intendere solo a scopo informativo e non sostituiscono un parere medico.

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