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Un recente studio pubblicato su Nature Genetics e coordinato da Beatrice Bodega, docente di Biologia molecolare, e Sergio Abrignani, docente di Patologia generale, ha individuato le molecole di RNA non codificanti derivanti da DNA ripetuto, molecole fondamentali per l’attivazione e la funzionalità delle cellule immunitarie, in particolare dei linfociti T.
La ricerca evidenzia che gli RNA di LINE1 si accumulano nei linfociti T CD4+ di tipo “Naive” (cellule considerate immature) e, quando queste cellule si attivano, le molecole di RNA di LINE1 diminuiscono drasticamente. Lo studio è stato condotto su cellule derivanti da donatori sani e su tessuti tumorali isolati da pazienti neoplastici. I linfociti CD4+ infiltranti i tumori riaccumulano gli RNA di LINE1, e i ricercatori hanno dimostrato in laboratorio che, silenziando questi RNA, i linfociti T intratumorali riacquisiscono la capacità di eliminare le cellule neoplastiche. E’ stato così identificato un potenziale nuovo bersaglio terapeutico da combinare alle immunoterapie odierne con anticorpi contro ‘Checkpoint inhibitor’ – spiegano Beatrice Bodega e Sergio Abrignani –.
L’obiettivo adesso è di sviluppare nuove terapie che, spegnendo l’RNA di LINE1 nei Linfociti T intratumorali, possa risvegliare il sistema immunitario silente nel microambiente intratumorale, in modo che i linfociti T possano nuovamente riconoscere e distruggere le cellule neoplastiche”.
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