INFETILITA’ MASCHILE E DNA

L’infertilità maschile è disfunzione  comune e circa la metà dei casi è dovuto a difetti dello sperma. Si ha una ridotta capacità riproduttiva dell’uomo, per una insufficiente produzione di spermatozoi o per anomalie nella qualità degli spermatozoi prodotti. Si parla di infertilità primaria quando l’uomo non ha mai indotto una gravidanza, di infertilità secondaria quando l’uomo ha già indotto una gravidanza precedentemente.La causa è dovuta alla frammentazione del DNA spermatico. La frammentazione del DNA spermatico  può essere testicolari o post-testicolari. 

Le cause pre-testicolari dovute da malattie delle ghiandole che regolano lo sviluppo e mantengono la normale spermatogenesi. Le cause testicolari di infertilità si possono classificare in primitive e in secondarie. Le primitive sono tutte quelle per lo più legate ad anomalie congenite, cromosomiche o genetiche. Una causa abbastanza comune di sterilità legata ad alterazioni cromosomiche è la sindrome di Klinefelter, caratterizzata dalla presenza di un cromosoma sessuale in più, pertanto con cariotipo 47 XXY. La carenza di protamina (con conseguente rimodellamento aberrante della cromatina), specie reattive dell’ossigeno e apoptosi abortiva possano essere responsabili del danno al DNA spermatico.

Fattori dello stile di vita come l’aumento dell’indice di massa corporea (BMI), l’ipertermia scrotale e il fumo aumentano il DFI. Sia l’integrità della cromatina che lo stato di protaminazione determinano l’entità del danno al DNA. Lo stress ossidativo dovuto all’aumento dei livelli di specie reattive dell’ossigeno nel liquido seminale danneggia il DNA dello sperma. Diversi test sono stati introdotti nelle impostazioni di laboratorio clinico per valutare l’integrità della cromatina dello sperma e l’entità della SDF.

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