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I Il test di paternità fornisce prove scientifiche del fatto che un uomo possa essere il padre biologico di un bambino. La paternità è determinata confrontando il DNA del bambino con il profilo DNA del presunto padre. Il test di paternità può essere eseguito o durante la gravidanza o dopo la nascita del bambino. Il test di paternità comunemente utilizzato è quello eseguito con un tampone buccale, che raccoglie le cellule all’interno della bocca. Se invece deve essere eseguito durante la gravidanza, può essere richiesto il prelievo dei villi coriali (villocentesi) o delle cellule amniotiche (amniocentesi).
Tutte le informazioni genetiche sono contenute nel DNA. Il DNA è il costituente dei cromosomi. Ogni individuo eredita (23 cromosomi) di derivazione paterna e da (23 cromosomi) di derivazione materna. Con il test di paternità si confrontano le caratteristiche genetiche del figlio con quelle del presunto genitore. Il genitore presunto , per essere riconosciuto padre biologico, dovrà possedere metà del profilo genetico presente nel figlio/a. Il referto indica la probabilità che soggetto sia il genitore biologico del figlio.
L’identificazione del genitore viene attestata con almeno il 99% di probabilità. Solitamente, i test genetici comunemente utilizzati prendono in considerazione 16 regioni. Prima di eseguire l’esame attraverso un tampone buccale, è consigliato di sciacquare la bocca con acqua prima di raccogliere il campione. Se si deve eseguire il test di paternità prenatale tramite amniocentesi bisogna astenersi dall’urinare prima dell’esecuzione del test. L’esame con il tampone buccale consiste nello sfregamento sulle pareti interne delle guance, da raccogliere le cellule di sfaldamento dell’epitelio boccale.
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